Rosen e Gayer, Scienza delle Finanze, McGraw-Hill, edizione 2010. Capitolo 19. Durante il corso saranno fornite ulteriori indicazioni sul materiale di esame
Obiettivi Formativi
Gli studenti dovranno essere in grado di leggere un bilancio di un ente periferico pubblico italiano e di collocare le recenti innovazioni introdotte con il c.d. federalismo fiscale nel quadro del dibattito di teoria economica sul tema.
Prerequisiti
Aver sostenuto gli esami di economia politica e politica economica del primo livello universitario è fortemente raccomandato. Il corso sarà particolarmente utile per coloro che avranno già seguito, sempre al primo livello, un corso di economia pubblica o scienza delle finanze
Metodi Didattici
Il corso sarà centrato su lezioni frontali da parte del docente. Saranno, inoltre, previste attività seminariali da parte degli studenti, la cui valutazione sarà parte integrante del voto finale. Uno o due interventi di esperti saranno dedicati a temi specifici
Altre Informazioni
No
Modalità di verifica apprendimento
Esami scritto e orale, anche sotto forma di prova intermedia. Saranno previste attività seminariali da parte degli studenti, la cui valutazione sarà parte integrante di quella finale.
Programma del corso
I modulo:
Nel corso del primo modulo saranno quindi presentate le principali indicazioni della teoria del federalismo fiscale e le modalità di finanziamento degli enti locali suggerite dalla teoria economica. In questo quadro saranno illustrate le differenze tra la c.d. teoria del federalismo fiscale di prima e seconda generazione. Seguirà una sintetica presentazione delle modalità di decentramento fiscale in alcuni paesi europei.
Il modulo sarà interamente dedicato al decentramento fiscale in Italia. Saranno considerati i cambiamenti intervenuti dalla riforma del titolo V della Costituzione alla recente legge 42/2009 di delega per il finanziamento di Comuni, Province e Regioni. Oltre ai decreti attuativi della legge delega, saranno analizzate le nuove forme di finanziamento degli investimenti degli enti locali (project financing e finanza derivata) ed, infine, sarà analizzato il c.d. Patto di stabilità Interno, uno strumento di coordinamento tra livelli di governo di difficile valutazione.