R. Mitchell, La guerra civile americana, Bologna, il Mulino, 2003; M. Del Pero, Libertà e impero. Gli stati Uniti e il mondo, 1776-2016, Bari, Laterza, 2017, pp. 6- 274.
Obiettivi Formativi
Conoscenza della storia degli Stati Uniti dalla seconda metà dell'800 all'attualità con particolare attenzione alle conseguenze economiche, sociali e politiche della Guerra civile.
Prerequisiti
Conoscenza della lingua inglese.
Metodi Didattici
Lezioni frontali
Altre Informazioni
Inizio e fine del corso: martedì 24 marzo-venerdì 29 maggio
Orario lezioni: martedì (D5, 012); mercoledì (D5,110); ore 12-14; venerdì (D5,110), ore 12-14
Numero lezioni: 23
Modalità di verifica apprendimento
Colloquio orale. Per i non frequentanti oltre allo studio dei testi indicati è richiesta una relazione scritta di circa 20 pagine (con note e piè di pagina e bibliografia) su un tema da concordare, anche via e-mail, con il docente e attinente al tema del corso.
Programma del corso
La Guerra civile americana (12 aprile 1861-13 maggio 1865) rappresentò un evento di straordinaria importanza non solo dal punto di vista istituzionale e politico-militare, ma anche sociale ed economico. Fu la prima grande guerra combattuta nell’età della rivoluzione industriale e quindi contribuì a mettere in luce gli effetti dei progressi tecnologici nell’industria e nell’agricoltura che, a loro volta, erano destinati a rivoluzionare la guerra. Militarmente essa funzionò come grande laboratorio per la sperimentazione di nuove tecniche belliche, di nuove armi e di nuove concezioni per la loro produzione. Durante l’intero corso del conflitto furono reclutati 2.375.000 uomini. Circa il 20% della popolazione totale del Sud, e oltre il 10% di quella del Nord, furono ingaggiati per il servizio militare, attraverso le due forme dell’arruolamento volontario e della coscrizione obbligatoria. La guerra portò anche alla fine della schiavitù, l’istituzione che aveva caratterizzato prima la vita di tutte le colonie e poi della parte meridionale del paese. Tuttavia la liberazione di 4 milioni di schiavi (oltre il 10% di tutta la popolazione nel 1860) non significò la fine della piantagione, molecola costitutiva della società schiavista, né tanto meno la pace sociale all’interno del grande paese. In definitiva la Guerra civile, nonostante i successi militari conseguiti dall’Unione e il rafforzamento dello stato federale, risolse solo in parte i problemi che l’avevano generata lasciando dietro di sé una lunga scia di rivendicazioni e di lotte per la reale libertà dalla schiavitù, per la maggiore autonomia degli stati del Sud e dando avvio a una serie infinita di proteste sociali e salariali da parte della popolazione del Nord. Già al termine del conflitto, il presidente democratico Andrew Johnson offrì all’ex aristocrazia schiavista e secessionista, attraverso una serie di misure di carattere intimidatorio nei confronti degli afroamericani (ved. Black Codes), la possibilità di tornare al potere scatenando la reazione del partito Repubblicano e, soprattutto, della sua componente radicale. Prese allora avvio una lunghissima fase che, dagli anni della “Redenzione del Sud” e della nascita di organizzazioni segrete come il Ku Klux Klan (nato nel 1866) e di terrorismo nei confronti delle minoranze etniche, conduce all’attualità passando attraverso oltre 150 anni di lotte per l’eguaglianza razziale, civile e sociale fino all’attuale dibattito sull’eliminazione di tutti i monumenti dedicati agli eroi, civili e militari, che combatterono per il Sud durante la Guerra civile. Il corso intende ripercorrere le fasi più importanti della Guerra civile americana, valutare soprattutto gli aspetti economici, organizzativi del conflitto con particolare attenzione alle innovazioni tecnologiche adottate dai due eserciti nel corso di quegli anni. Approfondirà, inoltre, le conseguenze a lungo termine prodotte dalla guerra, fino ai giorni nostri.