Scuola I 150 anni della Cesare Alfieri
I 150 anni della Cesare Alfieri
Nel 2025 la "Cesare Alfieri" celebra 150 anni di storia, cultura e formazione. Un traguardo che segna non solo il lungo cammino accademico di una delle scuole più antiche d'Europa ma anche il ruolo ricoperto nella crescita intellettuale di intere generazioni di studenti.
Questa ricorrenza rappresenta un'opportunità preziosa per consolidare il senso di appartenenza alla Scuola di Scienze Politiche da parte di coloro che vi studiano, vi insegnano o che vi hanno lasciato un'impronta significativa nel corso del tempo.
La volontà è quella di costruire, attorno alla "Cesare Alfieri", una comunità viva e partecipe, capace di proiettarsi con rinnovato slancio verso le prospettive future.
Un anniversario, molte iniziative
Per rendere omaggio a questo momento, la nostra Scuola promuove un ricco calendario di eventi:
-
La Foresta Cesare Alfieri. Un anniversario che mette radici- Un'iniziativa che ha l'obiettivo concreto di piantare almeno 150 alberi, uno per ogni anno di storia, alla quale è possibile partecipare con un contributo volontario. Ogni albero piantato metterà le basi per un futuro più verde diventando un simbolo di impegno, speranza e rinascita. Il progetto è realizzato in collaborazione con Treedom e con l’Associazione Alumni Cesare Alfieri.
-
WikiAlfieri - Il progetto nasce nell’ambito della Wikistazione della Biblioteca di Scienze Sociali dell’Università di Firenze con lo scopo di valorizzare la memoria storica della “Cesare Alfieri”. Un’iniziativa che unisce ricerca accademica, patrimonio bibliotecario e collaborazione digitale per rendere la conoscenza più libera e accessibile.
Le tappe della storia
La selezione di tappe che segue ripercorre la storia e l'evoluzione della Scuola, mettendo in luce alcuni importanti momenti che ne hanno segnato lo sviluppo e l'impatto nel panorama accademico e sociale.
-
1875 (21 novembre): inaugurazione, per iniziativa di Carlo Alfieri, della Scuola di Scienze Sociali nella sala del Buonumore messa a disposizione dalla Soprintendenza del R. Istituto di Studi Superiori e Pratici di Perfezionamento.
-
1877: la Scuola di Scienze Sociali si stabilisce nella sede di via Laura n. 42, nell’ex-convento della Crocetta, dove rimarrà per più di un secolo.
-
1882 (14 maggio): un Regio Decreto ammette i diplomati della Scuola al concorso per le carriere superiori presso il Ministero dell'Interno e delle Prefetture.
-
1887 (27 settembre): un Regio Decreto ammette i diplomati della Scuola ai concorsi per il Ministero degli Affari Esteri.
-
1888 (24 maggio): un Regio Decreto costituisce la Scuola di Scienze Sociali in Corpo Morale autonomo sotto la denominazione di Istituto di Scienze Sociali "Cesare Alfieri".
-
1897 (18 dicembre): muore Carlo Alfieri, cui succederà, come Soprintendente dell’Istituto, Emilio Visconti Venosta, già Ministro degli Esteri in vari governi.
-
1909: diviene Soprintendente l’economista Riccardo Dalla Volta (che finirà vittima dell’Olocausto ad Auschwitz) e lo rimane fino al 1927.
-
1923 (18 aprile): un Regio Decreto riordina l’istruzione superiore in Italia e prescrive, anche per l'"Alfieri", che ad esso possano iscriversi solo studenti forniti di maturità classica o scientifica .
-
1938 (8 luglio): un Regio Decreto trasforma l’Istituto Superiore di Scienze Sociali “Cesare Alfieri” in Facoltà di Scienze Politiche "Cesare Alfieri" dell'Università degli Studi di Firenze.
-
1944 (novembre): una circolare del Ministero della Pubblica Istruzione sospende in tutta Italia le iscrizioni alla Facoltà di Scienze Politiche.
-
1948 (novembre): una nuova circolare del Ministero della Pubblica Istruzione consente la riapertura delle iscrizioni.
-
1949: assume la presidenza della Facoltà il giurista e storico delle istituzioni Giuseppe Maranini e ricopre tale incarico per un ventennio.
-
1950: a Camillo Pellizzi è affidata la prima cattedra di Sociologia in Italia.
-
1956: per iniziativa di Giovanni Sartori, allora professore incaricato, viene inserito nello statuto della Facoltà l’insegnamento di Scienza della politica.
-
1961: Giovanni Spadolini prende servizio come Ordinario di Storia Contemporanea (prima cattedra istituita in Italia).
-
1967: viene fondato il seminario di Studi Parlamentari per iniziativa di Silvano Tosi, Paolo Barile, Alberto Predieri e Giovanni Spadolini.
-
1968 (28 Ottobre): Giovanni Sartori assume la carica di Preside.
-
1968 (31 Ottobre): un Decreto del Presidente della Repubblica riforma l’ordinamento delle Facoltà di Scienze Politiche in Italia, prendendo sostanzialmente a modello quanto attuato in via sperimentale dalla “Cesare Alfieri” negli ultimi vent’anni. Il corso di laurea è diviso in un biennio propedeutico e in uno specialistico.
-
1971: il sociologo Luciano Cavalli assume la carica di Preside.
-
1974: lo storico Luigi Lotti assume la carica di Preside e la mantiene fino al 1991.
-
1978-1979: Mario Draghi inizia ad insegnare alla “Cesare Alfieri”.
-
1998: diviene Preside il giuspubblicista Claudio Franchini.
-
2000: diviene Preside lo storico contemporaneista Sandro Rogari.
-
2001-2002: in questo a.a. trova attuazione il D.M. n. 509 del 199 istitutivo del “3+2”. Nove corsi di laurea triennale.
-
2002-2003: si istituiscono nove corsi di laurea specialistica.
-
2004: da gennaio la Facoltà si trasferisce nel Polo delle Scienze Sociali a Novoli.
-
2006: diviene Preside la sociologa del lavoro Franca Alacevich.
-
2008-2009: in attuazione della “riforma Moratti” (D.M. n. 270 del 2004) le lauree Triennali vengono ridotte a due.
-
2011: viene fondata l’Associazione Alumni Cesare Alfieri.
-
2013: in attuazione della “Legge Gelmini” (Legge n. 240 del 2010) al posto delle Facoltà subentrano le Scuole, con compiti di coordinamento della didattica mentre ricerca e personale fanno capo ai Dipartimenti. Nascono quindi la Scuola di Scienze Politiche e Sociali “Cesare Alfieri” (primo Presidente la giurista Cecilia Corsi) e il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali (alla direzione Franca Alacevich fino al 2016).
Un pensiero per la "Cesare Alfieri"
L’esperienza e i ricordi degli anni universitari raccontati dai nostri laureati e laureate, attraverso la raccolta di loro brevi dichiarazioni. Un’occasione per rivivere insieme alcuni dei passaggi più significativi del percorso accademico e personale di ciascuno di essi.
-
Vulca Fidolini, Professore Maitre de conférences presso l’Università de Lorraine – “Solo con gli anni ho capito quanto quel molo di partenza abbia rappresentato un trampolino solido e decisivo per tutto quello che è venuto dopo. Agli anni alla Cesare Alfieri devo molto”.
-
Niccolò Fontana, ambasciatore italiano in Iraq – “Quando penso ai bellissimi anni trascorsi alla “Cesare Alfieri”, in via Laura, subito mi vengono in mente le lezioni di Storia delle Relazioni Internazionali del Prof. Ennio Di Nolfo. È passato tanto tempo, ma il ricordo resta vivissimo e indelebile. Eravamo giovani, entusiasti e pieni di sogni. Mi piace pensare che grazie a quanto appreso in quelle lezioni e alle altre seguite in facoltà sia riuscito a realizzare il mio”.
-
Marco del Panta, diplomatico – “Il mio ricordo forse più indicativo dei miei anni alla Cesare Alfieri sono le lezioni di economia politica del prof. Giangiacomo Nardozzi. Mi si aprì un mondo e sviluppai un interesse per la macroeconomia che mi porto ancora dentro e che mi ha aiutato nel mio percorso professionale”.
-
Emidio Diodato, Professore ordinario di Scienza della politica presso l’Università per stranieri di Perugia – “La mia vita alla Cesare Alfieri è iniziata il giorno in cui con Gianluca Bonaiuti decidemmo di dare alle stampe la rivista Eidos. La rivista voleva essere contro la Scienza politica di Giovanni Sartori, voleva riprendere il punto sull’essenza del potere, che era stato rimosso dagli scienziati politici; volevamo ribadire che chi studia la politica non può mettere in soffitta i classici del pensiero politico. Chi si accorse di noi fu Forza Italia”.
-
Simone Gheri, ex Sindaco di Scandicci e attuale direttore ANCI Toscana – “Anni belli, ricchi di relazioni con una bella formazione che mi porto dietro ancora oggi, a distanza di 40 anni. Ero partito con grandi ambizioni, volevo fare la carriera diplomatica, poi altre scelte e accadimenti (all'università ho conosciuto mia moglie), mi hanno portato ad occuparmi della mia comunità, della mia citta, Scandicci, e lì sono rimasto, facendo prima l'assessore e poi il sindaco per 10 anni. La scelta giusta, una bellissima esperienza, che se tornassi rifarei senza alcun dubbio”.
-
Barisoni Sebastiano, Vicedirettore Esecutivo Radio 24 – Il Sole 24 ORE – “Il pluralismo didattico e la varietà dei punti di vista nelle docenze sono sempre stati una lezione, anche di vita, fondamentale per il mio futuro professionale. C’è però un’ultima importante caratteristica della Cesare Alfieri che vorrei ricordare ed è relativa alle sue dimensioni: uno dei vantaggi dell’avere frequentato quella facoltà è che non era né troppo piccola e collocata in un contesto di cittadina di provincia né troppo grande come erano per numero di iscritti altre facoltà di scienze politiche in Italia. Questo mi ha permesso di svolgere una vera e interattiva vita universitaria ma anche di godere di tutti gli stimoli che arrivavano dall’ambiente fiorentino”.
-
Giulia Gensini – “Credo che la facoltà di scienze politiche, e in particolare la mia magistrale attuale, diano tutti gli strumenti necessari per sviluppare un pensiero critico ed essere consapevoli del mondo in cui viviamo oggi, in continuo mutamento”.
-
Josè Roberto Coelho Filho – “La Scuola ha un posto speciale nel mio cuore, essendo una parte fondamentale della mia storia personale e accademica”.
-
Lucia Di Sarno – “Grazie alle competenze acquisite e al rigore metodologico appreso, ho potuto affrontare con sicurezza le sfide del mondo del lavoro, che mi hanno portato a ricoprire ruoli direzionali ma con prospettive ancora aperte e in crescita”.
-
Lorenzo Vignozzi – “La formazione ricevuta presso la Cesare Alfieri ha fornito gli strumenti per costruire il mio percorso professionale ed accademico in maniera più che soddisfacente. Ricordo ancora le parole del Prof. Morisi alla prima lezione di Scienza Politica: "Chi si laurea in Scienze Politiche e chi si laurea alla Cesare Alfieri ha la possibilità di realizzarsi in tutti i campi. Può sedersi al tavolo di economisti, giuristi e statisti senza avere vergogna alcuna, anzi. Qui avrete la cassetta degli attrezzi per diventare chi desiderate essere".
-
Chiara Vagli – “Le tematiche legate al concetto di politica mi hanno da sempre interessata. La formazione ricevuta presso la Scuola di Scienze Politiche "Cesare Alfieri" mi ha permesso di coltivare ed approfondire tale passione, in particolare grazie agli approcci e alle metodologie multidisciplinari impiegati, i quali hanno portato nel corso del tempo ad una maggior conoscenza a 360° del mondo politico circostante in tutti i suoi livelli, e delle collettività che lo compongono”.
-
Teofane Matteucci – “È una facoltà davvero molto bella, ricca di materie interessanti ed eterogenee: si spazia dalla storia della filosofia politica a scienza delle finanze ma è giusto così, solo così possiamo diventare delle persone veramente ricche culturalmente”.
-
Cosimo Ceccarelli – “Considero il mio percorso accademico presso la Cesare Alfieri di un valore unico, sia in termini di formazione accademica che crescita personale. Con le conoscenze apprese sono stato in grado di affrontare senza problemi un percorso magistrale, ed esperienze di tirocinio presso NATO e Marina Militare”.
-
Alexia Angeli – “Oggi vedo in me stessa una nuova consapevolezza sul mondo che mi circonda, su come vorrei che fosse e su cosa sono disposta a fare io per esso. Sono stata orgogliosa di essere una studentessa della "Cesare Alfieri" sin dall'orientamento per le matricole, quando ancora non mi ero iscritta. Ricordo ancora il moto di fierezza che mi crebbe in petto quando la professoressa Materassi ci disse: "Siamo l'unica Scuola con un nome proprio, tra le più antiche d'Europa nelle scienze politiche." E ogni giorno il mio profondo amore e senso d'appartenenza è cresciuto di più; io qui ho trovato persone in cui finalmente mi riconoscevo”.
-
Lucrezia Mondola – “Guardandomi indietro, posso dire che non ci sia migliore facoltà per poter colmare quella voglia di sapere che tutti, in fondo in fondo, ci portiamo dentro”.
-
Sandra Johnson – “Ho fatto il percorso triennale di scienze dei servizi sociali ed è stata una bellissima esperienza, che porterò sempre nel cuore”.
-
Irene Bandini – “Il mio percorso universitario mi ha arricchito profondamente e mi ha permesso di capire meglio il mondo che mi circonda. Più che darmi tutte le risposte, l’università mi ha dato gli strumenti per pormi le giuste domande. Scienze politiche ha proprio questo grande pregio, apre migliaia di strade e ti insegna a capire la società e le persone, per poi aiutarti la tua, di strada".